Ho avuto la mia prima recensione!!!

E’ apparsa (non so quando, l’ho vista per puro caso solo ora) sulla pagina dedicata alle recensioni, a cura diEnzo De Canio, del sito dei Gruppi Archeologici del Veneto.
http://www.gruppiarcheologicidelveneto.it/recensioni.html
La riporto qui di seguito.
LA CONQUISTA DELLA BRITANNIA
Gildas
Il Cerchio, Rimini, 2005,
pagg. 100, € 10
L’autore, Gildas, era un monaco di famiglia principesca della Gran Bretagna del V-VI d.C. A lui si riconoscono il merito di un’intensa attività missionaria in Britannia e Irlanda, la fondazione di non pochi monasteri e soprattutto non pochi miracoli. Era un celta latinizzato, dunque, che nella sua opera “De excidio Britanniae”, ora per la prima volta tradotta in italiano, raccontò le varie fasi della storia della sua terra, compresa la conquista romana, il periodo della dominazione imperiale, i primi martiri cristiani, poi la partenza delle legioni per il continente e, quasi inevitabilmente, le successive invasioni. A muoversi per primi contro i disgraziati Britanni furono i loro cugini celti di Scozia e d’Irlanda, e a poco servirono le invocazioni di aiuto al declinante potere romano rappresentato al momento dal patrizio Ezio. La colpa di tante sventure, secondo Gildas, doveva essere per forza dei peccati dei poveri Britanni, che per questo venivano puniti da Dio; in realtà qualcuno di loro peccò sì, ma di ingenuità, chiamando a soccorso i guerrieri Sassoni (ed Angli) che, una volta giunti, non si mossero più dalla futura Inghilterra. Gildas rievoca con efficacia e pathos gli anni tremendi di questa invasione, a contrastare la quale serviva un personaggio eccezionale. C’era un “uomo dotato di un grande senso della misura, che quasi unico dei Romani era sopravvissuto all’urto di tanto grande tempesta…”, Ambrosio Aureliano. Una figura storicamente accertata di sovrano (o almeno capo) vittorioso contro i Sassoni che anticipa, naturalmente, il meglio noto e leggendario re Artù della tradizione bretone. In ogni caso –ci informa Gildas- proprio sotto la guida di Ambrosio Aureliano i superstiti Britanni riuscirono a superare (almeno per un po’) le beghe intestine, “ripresero le forze e provocarono i vincitori alla battaglia, e con l’assenso del Signore la vittoria fu dalla loro parte”. Durò poco, come ben si sa, ma almeno i Britanni chiusero in bellezza.
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